Dopo il letargo invernale nei vigneti Sancrispino la natura ci regala un’altra poesia: il pianto della vite. Simbolo di una nuova primavera, la vigna stiracchia i suoi tralci al primo sole, la linfa si risveglia e torna il vigore nella pianta. Oggi ti raccontiamo questo delicatissimo momento.

Pianto

Passeggiando in un vigneto in questo periodo potrebbe capitarvi di imbattervi in uno spettacolo singolare: il pianto della vite. Delle piccole gocce, nate dai tralci potati, allungarsi e cadere giù, proprio come delle lacrime.
Così anche nelle vigne Sancrispino.
Assistiamo a uno spettacolo poetico quanto scientifico: tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile la vite riprende la sua attività linfatica.
La linfa – appunto – scorre dai fusti al ramo, da pochi decilitri a qualche litro per pianta.

Si tratta di un’emissione di liquido a livello dei tagli della potatura, soprattutto se effettuata tardivamente (per evitare gelate improvvise e tardive): ciò è dovuto, da una parte, alla riattivazione del metabolismo e alla riattivazione della respirazione cellulare e, dall’altra, all’elevato livello di assorbimento delle radici, che in questa fase tocca i suoi massimi.
La linfa trasporta nei vasi floematici le sostanze di riserva funzionali alla ripartenza vegetativa.
Questa attività riprende quando le temperature si alzano, mantenendosi stabili sopra ai 10°C.

Le goccioline di linfa che sgorgano dai tagli oltre ad irrorare la pianta, nello sgorgare dai tagli di potatura disinfettano e cicatrizzano i tagli stessi.
Il pianto della vite, segnando la ripresa vegetativa delle piante, indica anche il momento in cui è funzionale finire la potatura per evitarne lo stress.

Ma a che punto del calendario vitivinicolo ci troviamo?
Le fasi fenologiche della vite sono scandite da:
Fase vegetativa: pianto, germogliamento, accrescimento del germoglio;
Fase riproduttiva: fioritura e impollinazione, allegagione, sviluppo e accrescimento dell’acino, maturazione, caduta delle foglie, riposo e dormienza.

Germogliamento

In questo periodo dell’anno, dunque, dopo la potatura – di cui abbiamo parlato qui – ci troviamo nella fase vegetativa e ci prepariamo al momento fondamentale in cui si aprono le gemme.

L’inizio di questa fase è abbastanza variabile ed è anche influenzata da diversi fattori. Questi possono essere: terreno, vitigno, momento in cui viene effettuata la potatura ed esposizione del terreno.
Solitamente, entro dieci giorni dall’apertura della prima gemma, tutte le gemme del tralcio germogliano fino a raggiungere la crescita massima durante la fase della fioritura.

Fioritura

Con la fioritura muoviamo il primo passo nella fase riproduttiva.
Questa avviene tra maggio e giugno. Il processo di comparsa e sviluppo dei fiori, momenti non simultanei, può durare da una settimana a quindici giorni.

Una buona fioritura – e quindi una buona fecondazione e formazione degli acini – è data generalmente da diversi fattori, quali:
– temperature stabili tra i 15°C e i 35°C;
– buona esposizione ai raggi solari;
– buon controllo di agenti patogeni, principalmente funghi (es. Peronospora);
– buon equilibrio tra attività vegetativa e attività riproduttiva della pianta;
– buone pratiche colturali, in funzione del vitigno.

Siamo allo schiudersi di una nuova stagione vinicola.

La coltura della vite in tutte le sue fasi è seguita e coordinata costantemente dai nostri specialisti. Conosci i nostri Agronomi?