La vendemmia 2021 è iniziata con il mese di agosto, ma è con settembre e ottobre che si arriverà al culmine del lavoro. I metodi e le fasi della vendemmia sono diversi e si tramandano in famiglia. Un momento affascinante che tutti gli amanti del vino dovrebbero conoscere e sperimentare almeno una volta nella vita.

Vendemmia 2021: un rito che si rinnova

La vendemmia è rito dal fascino intramontabile fatto di giornate immersi tra filari ricchi di frutti, colori e intensi profumi. Ogni anno, per quest’occasione, i viticoltori si organizzano coinvolgendo diversi operai per la raccolta dei grappoli. La vendemmia richiede, infatti, molto lavoro compiuto velocemente e in un preciso momento dell’anno. Molte cantine mantengono invece ancora viva la tradizione di coinvolgere tutta la famiglia e gli amici durante la vendemmia. Questo permette di tramandare le antiche tecniche di raccolta e pigiatura dell’uva alle generazioni successive, trasformando una giornata di duro lavoro in una grande festa.

Che cos’è precisamente la vendemmia?

La vendemmia è il momento in cui l’uva dei vigneti è raccolta per andare incontro al processo di vinificazione: in altre parole quella trasformazione che, attraverso la fermentazione alcolica, porta il mosto a diventare vino.

Per capire quando iniziare la raccolta, serve molta l’esperienza e, senza dubbio, l’analisi di un agronomo che, in collaborazione con un enologo, stabilisca il momento più adatto. In base alla tipologia di uva e i suoi tempi di maturazione la raccolta avviene in due momenti: tra agosto-settembre o settembre-ottobre. Solo in rari casi la raccolta è posticipata tra ottobre e novembre e prende il nome di raccolta “tardiva” “e/o in appassimento”.

I metodi di raccolta dell’uva.

Esistono due metodi per raccogliere l’uva durante la vendemmia: manuale e meccanico.

La vendemmia manuale prevede che i singoli grappoli siano raccolti a mano. Per farlo si usano forbici adeguate e piccoli cestelli dove adagiare i frutti, in modo che il peso non li rovini schiacciandoli. Questa pratica permette di selezionare a occhio i grappoli migliori, evitando quelli intaccati da muffe o con difetti, e separando così dalle eventuali foglie. La raccolta manuale è preferibile in caso di terreno pendente o in allevamenti a pergola.

La vendemmia meccanica si fa utilizzando macchine vendemmiatrici dotate di una “testata di raccolta”: questa si muove in modo automatico e si adatta da sola alla forma dei rami senza rovinarli. La macchina scuote la pianta permettendo il distacco dell’acino dal pedicello e la sua caduta in dispositivi di raccolta. Quindi il grappolo viene spinto fino ai nastri trasportatori laterali che stoccano il prodotto in serbatoi. La selezione della qualità dei frutti verrà eseguita successivamente a mano.

La pigiatura dell’uva.

Pigiare l’uva significa schiacciare gli acini perché ne fuoriesca il succo. In passato, le famiglie contadine, sistemavano i grappoli raccolti in grossi tini e la pigiatura veniva eseguita da donne e bambini che, tra risate e balli, schiacciavano coni piedi gli acini d’uva.

Ovviamente, le aziende vinicole di oggi, non possono rifarsi a questa tecnica ma sono attrezzate di pigiadiraspatrici capaci di pigiare l’uva e contemporaneamente scartare i raspi.

Le regole della vendemmia.

A prescindere dal metodo utilizzato in fase di raccolta delle uve, occorre comunque rispettare alcune regole:

  1. Evitare di raccogliere l’uva bagnata da pioggia, rugiada o nebbia, poiché questo potrebbe influire sulla qualità del mosto;
  2. Non raccogliere nelle ore più calde della giornata, al fine di impedire l’inizio di fermentazioni indesiderate;
  3. I grappoli vanno riposti in contenitori non troppo capienti in modo da evitare lo schiacciamento;
  4. Per evitare fermentazioni o macerazioni indesiderate, l’uva dovrà essere trasportata nei locali per la vinificazione nel più breve tempo possibile.

In questo periodo dell’anno anche noi di Sancrispino siamo impegnati nella vendemmia. Conosci già le vigne dove nascono i nostri vini?