Cesare Bocci, attore e conduttore televisivo italiano, è il testimonial di Sancrispino. Grande amante dei vini si è unito alla passione di oltre 5.000 famiglie di viticoltori, per raccontare nello spot Sancrispino "il nostro vino"! Un artista completo che possiamo conoscere un po’ meglio da questa intervista esclusiva per il nostro blog.
  • Ciao Cesare, la tua carriera di attore inizia a teatro, attraversa il musical, il cinema e la televisione… Tu cosa preferisci?

Tutte e tre le arti in egual misura. La cosa importante è che il progetto sia bello! Si possono infatti fare cose belle in teatro, al cinema e in televisione. Dipende dalle occasioni che ti capitano. Inoltre si sperimentano tecniche ed emozioni differenti e non riesco quindi a dire di preferire più il cinema alla televisione o al teatro.

  • In TV hai interpretato molti personaggi: dal medico Antonio Ceppi nella serie Elisa di Rivombrosa, al primario Sergio Danieli, a Mimì Augello… fra tutti c’è un personaggio che hai amato o che ami di più?

Sicuramente tra i personaggi che mi porto nel cuore c’è Antonio Ceppi della serie TV Elisa di Rivombrosa. Si tratta di un personaggio dalle tante sfaccettature e dalle tante possibilità d’interpretazioni.  Oppure, nella serie tv Volare dedicata alla storia di Domenico Modugno, ho interpretato il principe di Trabia, la persona che ispirò il cantautore nella scrittura di Vecchio frack, una piccola parte ma di grande potenza. Ancora, Borsellino, nella doc fiction Adesso tocca a me. Si tratta di tre personaggi che hanno dietro una forte costruzione che ti permette di sperimentare e questa è sicuramente una cosa meravigliosa.

  • Hai qualche ruolo che invece ti piacerebbe interpretare e che magari hai in mente, o hai visto…?

Il personaggio che mi piacerebbe interpretare è senz’altro il prossimo! Il prossimo che mi sarà offerto. Dovrò valutarlo e capire cosa può saltarne fuori. È sempre così nel nostro lavoro, non puoi mai pianificare cosa verrà dopo. Forse solo il teatro ti permette di decidere con anticipo su cosa dedicarti e quando realizzarlo. In televisione questa possibilità è limitata, salvo nei casi di contratti di esclusiva.

  • Al cinema invece?

Non ho fatto tantissimo cinema, posso dire però di essermi molto divertito in Benvenuto Presidente interpretando il politico del Nord-Est, oppure nel film di Henrique Goldman prodotto da Wim Wenders, Princesa.

  • Nella versione italiana del musical Sweet Charity sei stato Oscar al fianco di Lorella Cuccarini. Qual è il tuo rapporto con la musica?

Con la musica ho un rapporto da sogno… è qualcosa capace di calmarmi, esaltarmi e farmi sognare. La musica è qualcosa in grado di aprire i “canali emozionali” che a volte sono chiusi. Nel mio lavoro la musica ricopre un ruolo fondamentale: pensiamo all’importanza delle colonne sonore che sono parte integrante dei film.

  • Hai vinto anche il talent show Ballando con le stelle in coppia con Alessandra Tripoli, quando è nata la tua passione per danza? La pratichi spesso?

Se devo dichiarare la verità, non è mai nata la passione per la danza! Tutto è cominciato con Ballando con le stelle. Mai avrei pensato di poter fare una cosa del genere e addirittura di vincere il programma! Non avevo mai praticato la danza. Mi era capitato di ballare in discoteca, ma sono sempre stato molto legato nei movimenti. Inoltre ho sempre pensato alla danza come a una disciplina molto seria e impegnativa.

Dopo la trasmissione ho smesso di praticare: per preparare la puntata ci hanno sottoposto a degli allenamenti intensi di 5/6/7 ore al giorno. Era una preparazione da campionati del mondo di danza! Oggi mi sembrerebbe riduttivo dedicare solo un paio di ore alla settimana a questa disciplina quindi ho preferito smettere.

  • Sappiamo che sei appassionato di viticoltura, qual è il tuo rapporto con il vino?

Il vino è sangue. È assolutamente qualcosa di DIVINO! Per me un pasto senza vino non va bene. È soltanto un riempirsi la pancia. Tra bianco e rosso preferisco il rosso. Oggi ringrazio Alberto Sirone, il regista di Montalbano, per avermi insegnato molto e anche di vino. Alberto è stato il primo a farmi apprezzare il rosso con il pesce: una scoperta straordinaria!

  •  E come ti sei trovato nelle vesti di testimonial di Sancrispino?

Benissimo! È stata un’esperienza molto positiva. Stare sul set è stato come essere a una festa di amici. È stata una produzione molto rilassata, gioviale e conviviale. Ciò ha permesso di produrre lo spot che avete visto in tv e di questo sono molto contento.

  • Sancrispino è diventato sostenitore del Teatro NO Limits, il teatro senza barriere per persone con disabilità sensoriali.

Che dire: Sancrispino ha fatto proprio bene! Lavorare in teatro per persone non vedenti è sicuramente un arricchirsi. Questo tipo di esperienza regala molto di più rispetto a quello che diamo.

  • Insieme a tua moglie Daniela Spada hai scritto un libro, “Pesce d’Aprile”. Cosa ti ha dato questa esperienza?

Mi ha dato la possibilità di far conoscere la nostra esperienza. Il nostro scopo è far scomparire la paura nei confronti della malattia e spingere le persone, quando si trovano in questa situazione, a chiedere aiuto. La difficoltà può succedere a tutti, la cosa importante è sempre rialzarsi. Oggi siamo nei teatri con uno spettacolo tratto dal libro. Qui vediamo gli spettatori uscire sereni.

  • Caro Cesare, grazie per le emozioni che ci hai regalato durante tutta la tua carriera. Brindiamo a te, alla tua famiglia e al tuo successo… naturalmente con Sancrispino!

Grazie a voi per l’intervista e per avermi dato la possibilità di raccontarmi e di rilanciare un messaggio a cui tengo: sempre e comunque, accogliamo e aiutiamo le persone che ne hanno bisogno.